Chirurgia batriatrica: cos’è e di cosa si occupa?

La chirurgia batriatrica è un tipo di chirurgia applicata ai pazienti affetti da obesità. Le condizioni per un tale tipo di intervento vengono generalmente valutate con grande scrupolo dai medici. Alcuni studi sostengono che la chirurgia bariatrica sia in grado di ridurre il rischio di mortalità e di patologie connesse al sovrappeso. Bisogna comunque tenere in considerazione il fatto che il solo intervento chirurgico non è garanzia di assoluta guarigione, ma può essere considerato con un supporto per una perdita di peso nel lungo periodo.

Chirurghia bariatrica: cos’è

interventi chirurgici bariatriciUno dei primi esempi di chirurgia dell’obesità, altro nome con cui è conosciuto questo intervento chirurgico, venne eseguita per la prima volta nel 1952 dal dott. Kremen e Linner. L’idea sorse in seguito all’osservazione di casi di obesità talmente gravi di presupporre la necessità di un intervento chirurgico.
All’interno della definizione rientrano diverse tipologie di intervento, la prima fu quella del bypass ileo-colico, che consisteva nel collegamento tra la parte superiore e quella inferiore dell’intestino tenue, al fine di evitare che il segmento centrale assorbisse la maggior parte del cibo e di conseguenza dell’apporto calorico. Ma a causa delle numerose e gravi complicanze fu presto abbandonato.

Con l’avanzare della ricerca e degli studi in materia le tecniche si affinarono in modo sempre più preciso e sicuro, raggiungendo risultati ottimali senza un’altra percentuale di controindicazioni. Attualmente vengono intrapresi diversi interventi di tipo bariatrico:

  • Bendaggio gastrico regolabile
  • Plicatura gastrica
  • Diversione bilio-pancreatica e duodenal switch
  • Bypass gastrico
  • Mini-gastric bybass
  • Sleeve gastrectomy

Vediamone alcuni nel dettaglio.

Bendaggio gastrico regolabile

Si tratta di un intervento bariatrico senza esportazione di sezione di visceri né utilizzo di bypass. Viene collocata una protesi di silicone circolare regolabile intorno alla porzione superiore dello stomaco. Questa protesi crea un piccolo stomaco nuovo che accoglie il cibo. La protesi è collegata a un tubo collegato a sua volta a un serbatoio. Quest’ultimo viene posizionato sotto la pelle per controllare a livello ambulatoriale il diametro del nuovo stomaco, tramite l’aggiunta o la sottrazione di soluzione fisiologica tramite iniezione nel serbatoio.

Plicatura gastrica

Tra le tipologie di chirurgia bariatrica questa prevede la riduzione dell’80% della capacità dello stomaco attraverso suture. In alcuni casi è utilizzata come supporto al bendaggio gastrico, oppure in seguito. Non sono stati registrati soltanto casi di buona riuscita, alcuni risultati fanno pensare che ci sia una possibile ripresa del peso nei mesi seguenti, dovuta a una lenta dilatazione.

Diversione bilio-pancreatica e duodenal switch

Questo intervento consiste nella creazione di una tasca gastrica, a seguito di una risezine parziale dello stomaco. Il duodeno viene sezionato di circa 2 o 3 centimetri distalmente al piloro, mentre l’intestino tenue di circa 300 cm. Successivamente vengono eseguite due unioni: una tra lo stomaco e l’ileo e un’altra tra l’ileo e l’ileo, creando un tratto alimentare di 250 cm e uno in comune di 50 cm.

Bypass gastrico

Per certi versi simile alla tasca gastrica di cui abbiamo parlato sopra, questo bypass gastrico prevede anche in questo caso una tasca piccola unita all’intestino tenue. Un’altra unione viene effettuata tra l’ansa alimentare e quella bilio-pancreativa. In pratica si accorcia la lunghezza dell’ansa alimentare per ridurre l’assorbimento del cibo.

Chirurgia bariatrica: chi può fare l’intervento?

Per affrontare questo intervento bisogna possedere determinati requisiti. In ogni caso si tratta di una scelta che viene presa in considerazione quanto si è sotto osservazione medica. Generalmente possono affrontare l’intervento persone con un’età tra i 18 e i 65 anni e con obesità di terzo grado. Può essere considerata una soluzione anche per l’obesità di secondo grado associata ad altre malattie connesse al sovrappeso: diabete, ipertensione arteriosa, dislipidemia, apnee notturne gravi e patologie ortopediche per le quali sarebbe utile ai fini della guarigione un calo ponderale.

Oltre all’importanza che ricopre la valutazione del medico nutrizionista è di grande rilevanza anche il parere di uno psicologo, che può pianificare congiuntamente con il paziente un programma pre e post-operatorio, ma soprattutto indagare eventuali problematiche connesse al rapporto con il cibo derivanti da disturbi psicologici.

Per tale ragione nascono specifici indirizzi di studi universitari e post universitari, con un focus particolare sulle questioni alimentari. L’Università degli Studi Niccolò Cusano, ad esempio, ha attivato un percorso di studio professionalizzante per l’inserimento nel mondo del lavoro legato ai disturbi alimentari. Il Master di Il livello in Psicologia del comportamento alimentare si pone come obiettivo l’acquisizione di informazioni utili per:

  • Comprendere i processi che influenzano la scelta alimentare
  • Analizzare le dinamiche relazionali legate all’alimentazione, specie nei giovani
  • Studiare percorsi educativi per un corretto comportamento alimentare
  • Identificare le problematiche sabotanti che instaura il soggetto durante il percorso di perdita di peso
  • Finalizzare strategie di sostegno per la risoluzione dei problemi legati alla relazione tra stress-cibo-emozione-corporeità
  • Favorire un processo di consapevolezza finalizzato al benessere individuale

Il master universitario, della durata di un anno, è valido per l’ottenimento di 60 CFU e può essere completamente svolto in modalità didattica telematica.


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