Come gestire un colloquio di lavoro all’estero?

Spesso un colloquio di lavoro all’estero desta preoccupazione. Il fatto stesso di ritrovarsi in un paese “straniero” può generare una sensazione di ansia o preoccupazione. Ma ci sono anche le persone che accettano la sfida con entusiasmo. In fondo se ti sei messo a cercare lavoro all’estero è perché vuoi provare un’esperienza nuova e stimolante. E allora devi essere preparato a tutto. Il colloquio all’estero potrebbe rivelarsi anche piuttosto diverso da quello in Italia, anche per via della lingua. Sei in grado di affrontare un colloquio in lingua inglese? Perché probabilmente sarà esattamente questo quello che ti capiterà. Non temere, siamo qui per aiutarti.

Colloquio di lavoro all’estero: impara la lingua

Il colloquio di lavoro in inglese o in un’altra lingua straniera è una grande prova, un piccolo grande test nel test. Stanno testando la tua preparazione professionale ma anche la tua padronanza linguistica. Il nostro primo consiglio è dunque quello di studiare bene la lingua. Guarda qualche lezione su YouTube, cerca un insegnante on line, iscriviti a una scuola, l’importante è fare un passo verso la maggiore dimestichezza possibile. Dopodiché possiamo parlare di vero e proprio lavoro di colloquio all’estero. Hai trovato un’offerta eccezionale e vuoi crederci fino in fondo. Questo è lo spirito giusto. Ora ti trovi davanti a due possibilità: colloquio in presenza o colloquio a distanza. Sicuramente il recruiter ti ha inviato una comunicazione in cui ha specificato questo aspetto. Se il lavoro per cui hai inviato la candidatura si svolge all’estero ma tu vivi in Italia molto probabilmente il colloquio avverrà a distanza, è ormai prassi comune nella ricerca del personale. Questo è un buon punto di partenza, il colloquio di lavoro a distanza è meno stressante: nessuno spostamento, veloce, efficace. Ma non correre il rischio di considerarlo meno importante di quello in presenza, anzi. È il primo step in assoluto per trovare lavoro fuori dall’Italia, saper avere a che fare con la tecnologia con spontaneità, dunque buttati!

Colloquio all’estero: il fattore emozione

C’è un punto che sfugge a tante persone, convinte fortemente che i recruiter e le persone incaricate di fare i colloqui di lavoro siano dei terribili mostri senza cuore. In realtà dietro questi professionisti si cela una grande sensibilità. Sono perfettamente in grado di accettare il giusto grado di emozione, agitazione e preoccupazione. Soprattutto quando lo schermo si frappone nella relazione o una lingua diversa crea qualche incomprensione. È seccante doverlo dire in modo così banale, ma ciò che conta è essere sé stessi. Un poco di emozione non guasta. Il secondo consiglio che ti vogliamo dare, valido sia per colloqui on line che per colloqui in presenza, è quello di guardare negli occhi la persona che ti sta intervistando. Forse sullo schermo risulterà più difficile, ma è importante tenere un contatto visivo: ispira fiducia e infonde sicurezza. Se hai prestato attenzione ai dettagli intorno a te, una stanza ordinata, un abbigliamento comodo e consono, il colloquio di lavoro su Skype fluirà senza intoppi, proprio come se tu fossi presente nell’ufficio del responsabile risorse umane. Da non dimenticare assolutamente: verifica il funzionamento di cuffie e microfoni e non toccare i dispositivi mentre stai affrontando il colloquio. Una volta che avrai impostato le cuffie (se hai scelto di utilizzarle) o verificato di avere un microfono di base non eseguire nessun’altra operazione prima della call, per non rischiare di bloccare il funzionamento prima dell’avvio.

Colloquio di lavoro fuori città o in un paese straniero in presenza

Il colloquio di lavoro fuori città è sempre più frequente, le sedi dei grandi uffici spesso non si trovano al centro delle grandi città ma fuori, per ragioni logistiche: più spazio per parcheggi, mense, numerosi uffici, sale, etc. Andare fuori città per lavoro non è male, ma ovviamente non è come andare all’estero.

Viaggiare all’estero per lavoro, soprattutto per un colloquio di lavoro è impegnativo. Bisogna prepararsi con cura. Ricordati che non è una vacanza, forse potrai concederti un giorno di relax dopo l’appuntamento di lavoro, ma prima non è il caso di gironzolare: concentrati sul tuo obiettivo. Rileggi il curriculum vitae, e ripassa le classiche domande che vengono fatte quando fai un colloquio di lavoro all’estero.

  1. Quali sono i tuoi punti di forza?
  2. Quali sono i tuoi punti di debolezza?
  3. Perché sei interessato a lavorare per la nostra azienda?
  4. Come immagini la tua vita da qui a cinque/dieci anni?
  5. Perché hai lasciato la tua precedente occupazione?
  6. Cosa puoi offrirci in più rispetto agli altri candidati?
  7. Raccontami del risultato che hai conseguito di cui vai sei maggiormente fiero?
  8. Raccontami dell’errore più grave che hai commesso?
  9. Che tipo di lavoro sogni?
  10. Come sei venuto a conoscenza della nostra offerta?
  11.  Che risultati vorresti ottenere nei primi 30/60/90 giorni di lavoro con noi?
  12.  Come ti descriveresti?
  13. Perché dovremmo assumerti?
  14.  Perché stai cercando un nuovo lavoro?
  15.  Come hai gestito una situazione complicata?
  16.  Come ti comporteresti con un cliente arrabbiato?
  17.  Cosa ti motiva?
  18.  Qual è il tuo più grosso fallimento?

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