Avvocato penalista: cosa fa e come diventarlo
Il primo passo da compiere per diventare avvocato penalista è l’iscrizione a un corso di laurea in giurisprudenza. Il lavoro in ambito giuridico può essere svolto solo dopo un preciso iter formativo e il percorso universitario di base è lo stesso per tutte le specializzazioni. Nella guida qui sotto ti aiutiamo a comprendere quali sono i passaggi da compiere per operare come legale esperto in diritto penale.
Avvocato penalista cosa fa?
Prima di capire come diventare avvocato penalista è bene fare una piccola panoramica sulle caratteristiche di questa figura professionale. Si tratta di un esperto in diritto penale che può avere il ruolo di difensore di fiducia o di difensore d’ufficio. Nel primo caso riceve l’incarico dall’imputato o dalla vittima di reato, mentre nel secondo caso riceve l’incarico dal pubblico ministero.
Ma quali sono i reati di cui si occupa un penalista? L’elenco è molto lungo. Te ne segnaliamo soltanto alcuni tra i più rilevanti:
- omicidio, sequestro di persona, lesioni, percosse e violenza sessuale
- cyberbullismo e diffamazione
- concussione e peculato
- furto e rapina
- rissa
- abusi edilizi e appropriazione indebita
- omissione di soccorso e guida in stato di ebrezza
- reati dolosi e colposi preterintenzionali
Come diventare avvocato penalista: il percorso di studi
Il primo step per concretizzare il sogno di diventare avvocato penalista è l’iscrizione a un corso di laurea in giurisprudenza. Gli studi precedenti non sono vincolanti. Qualsiasi studente uscito dalle scuole superiori può frequentare la facoltà di legge. Si tratta di un ciclo universitario unico di durata quinquennale da 300 CFU appartenente alla classe di laurea LMG-01.
Oggi, hai l’opportunità di scegliere tra una laurea tradizionale con lezioni in presenza oppure una laurea telematica con lezioni da remoto. In quest’ultimo caso segui da casa senza bisogno di trasferiti nelle vicinanze dell’ateneo e puoi davvero concentrarti sullo studio grazie al taglio dei tempi morti. La laurea online presso un’università ufficialmente riconosciuta dal ministero dell’istruzione come Unicusano ha lo stesso valore legale di una laurea conseguita presso un’ateneo con didattica in presenza.
Per intraprendere l’attività da penalista, però, non puoi fermarti alla laurea ma devi seguire anche un tirocinio.
Il tirocinio per la professione di avvocato
Dopo aver discusso la tesi e aver portato a casa la soddisfazione di una laurea in legge è obbligatorio fare pratica.
Il tirocinio legale, che prende anche il nome di praticantato forense, è un periodo di grande importanza per l’acquisizione delle competenze necessarie a diventare avvocato. Sei mesi prima di dare l’ultimo esame, si sceglie lo studio legale presso il quale svolgere il tirocinio. La richiesta viene inviata al Consiglio dell’Ordine che verifica i requisiti dello studio e dà il consenso all’iscrizione all’albo dei praticanti avvocati.
Il praticantato ha una durata di 18 mesi e prevede sia l’attività di studio che la presenza nelle aule di tribunale in modo da cominciare a farsi davvero le ossa.
Di solito, la pratica è suddivisa in tre semestri. Al termine di ciascun semestre, il praticante consegna al consiglio dell’ordine degli avvocati il libretto in cui ha riportato tutte le presenze alle udienze (20 ogni semestre) e gli atti e le questioni giuridiche di cui si è occupato.
Lavorare in uno studio legale
Prima di iniziare il praticantato vero e proprio bisogna individuare l’avvocato dominus. Questa figura rappresenta una guida per il neolaureato che si avvicina per la prima volta alla pratica forense. Per svolgere il ruolo di dominus, l’avvocato deve avere una buona esperienza ed essere iscritto all’albo da almeno cinque anni.
Ovviamente, nel caso di un aspirante avvocato penalista è bene scegliere un dominus specializzato in diritto penale. Se hai individuato due figure di riferimento da cui vuoi farti affiancare non devi rinunciare a nessuna delle due. Puoi praticare presso due avvocati, ma dovrai fare richiesta al Consiglio dell’Ordine.
Dopo sei mesi dall’inizio del tirocinio, sei abilitato al patrocinio. Cosa significa? Puoi svolgere attività di consulenza e assistenza giudiziale e stragiudiziale in sostituzione del tuo dominus. I reati di tua competenza, però, sono solo quelli denominati contravvenzionali di competenza del pretore.
Durante la pratica, inoltre, dovrai seguire una serie di corsi obbligatori riguardanti diversi aspetti del diritto e sostenere una prova finale.
Avvocato penalista: le alternative al tirocinio
Oltre al tirocinio negli studi legali sono possibili altre strade. Dopo la laurea in giurisprudenza, puoi iscriverti a una scuola di specializzazione per le professioni legali. Queste scuole hanno durata biennale e sostituiscono un anno di pratica forense. Questo significa che non dovrai più seguire i 18 mesi classici di tirocinio, ma potrai svolgere un praticantato forense della durata di 6 mesi.
Esiste poi un’ulteriore alternativa: il tirocinio presso gli uffici giudiziari. Quale iter devi seguire?
- iscrizione al registro degli avvocati praticanti
- 6 mesi di tirocinio presso un avvocato
- 12 mesi di tirocinio presso un ufficio giudiziario, l’avvocatura dello stato, l’avvocatura distrettuale dei comuni o altri enti pubblici
Esiste poi un’altra opzione ancora, vale a dire svolgere il praticantato in un altro paese europeo per un periodo della durata massima pari a 6 mesi. Si tratta del cosiddetto semestre europeo che offre vantaggi notevoli:
- apprendere un’altra lingua
- formarsi sulle leggi di un altro stato
- migliorare il curriculum
L’abilitazione e l’esame per l’iscrizione all’albo
Il periodo di tirocinio si conclude obbligatoriamente con l’esame di abilitazione per l’iscrizione all’albo professionale di categoria. Dal 2020 l’esame non include più una prova scritta e una prova orale. Dovrai sostenere soltanto due prove orali.
La prima prova consiste nell’esame di una questione pratica/caso e nella discussione della sua soluzione, mentre la seconda prova prevede la discussione di specifici quesiti riguardanti cinque materie. È il candidato stesso a scegliere preventivamente le branche del diritto su cui verte la seconda prova orale. Le materie possibili sono:
- una materia tra diritto civile e diritto penale
- una materia tra diritto processuale e diritto processuale penale
- tre materie tra diritto civile, diritto penale, diritto costituzionale, diritto amministrativo, diritto tributario, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto dell’Unione Europea, diritto internazionale privato e diritto ecclesiastico
Una volta concluso l’esame con esito positivo, è possibile l’iscrizione all’albo degli avvocati e l’esercizio della professione forense. Superato l’esame, infatti, ottieni un certificato per l’iscrizione all’albo con cui potrai inoltrare la domanda presso l’ordine degli avvocati del circondario in cui vuoi stabilire il tuo domicilio professionale. È possibile l’iscrizione presso un solo albo, ma ovviamente potrai patrocinare ed esercitare la professione in tutti i tribunali del territorio nazionale.
Quando guadagna un avvocato penalista
I guadagni di un avvocato penalista variano molto in base a una serie di fattori, tra cui il prestigio dello studio legale in cui lavora, l’importanza dei casi che segue, l’esperienza e la preparazione e il numero di clienti e pratiche che riesce a gestire. In linea di massima, però, un processo penale ha un costo che può andare da un minimo di 2 mila a un massimo 7 mila euro. Le differenze di compenso dipendono dalla maggiore o minore complessità del procedimento penale in corso.
Secondo il rapporto del Censis relativo all’anno 2021, per esempio, il reddito medio di un avvocato in Italia è pari a 40 mila euro all’anno. In realtà, nel calcolo dei guadagni ci sono da considerare anche le differenze regionali. Gli avvocati lombardi, infatti, dichiarano redditi più alti rispetto alla media nazionale, che si aggirano sui 70 mila euro all’anno. Possiamo, quindi, stimare il guadagno annuale di un avvocato penalista come pari a circa 42 mila euro.