Quanti giorni dedicare allo studio di una materia?

Quanti giorni dedicare allo studio di una materia? È una domanda ricorrente tra gli studenti e le studentesse di ogni facoltà. Una buona pianificazione può davvero fare la differenza, può coincidere con il massimo dei risultati. E il fattore tempo l’elemento che può cambiare le carte in tavola. Allora cerchiamo di capire insieme come quantificare la quantità di studio in giorni, per organizzare un calendario che permetta di affrontare con calma e serenità tutti gli esami di una sessione, senza ansia e senza stress.

In quanti giorni studiare una materia?

A questa domanda siamo tentatissimi di rispondere: dipende. La classica risposta che fa imbestialire chi pone la domanda, perché vuol dire tutto e vuol dire niente. Ma attenzione, è proprio così. I giorni per preparare un esame dipendono da fattori molto diversi: quanta passione e predisposizione si ha nei confronti di una materia, quanto materiale didattico è previsto dal programma d’esame, se la materia è umanistica o scientifica, e altro ancora.

Il primo passo da fare per capire quanti giorni dedicare allo studio di una materia è quantificare l’impegno dividendolo in piccolissime parti affrontabili in un lasso di tempo breve. Ad esempio leggi l’introduzione o le prime dieci pagine del manuale di economia, e imposta un timer per verificare quanto tempo impieghi a terminare la lettura. Venti minuti? Mezz’ora? L’unità di tempo necessaria per le dieci pagine ti aiuta a capire di quante avrai bisogno per terminare il programma di esame. Non importa se ti sembra troppo o troppo poco, scegli il tuo ritmo. Calcola quante pagine devi leggere e affrontare, e quindi ricava tramite una semplice moltiplicazione quanto tempo serve per coprire tutte le pagine del programma.

Hai impiegato venti minuti per leggere dieci pagine? Allora per leggerne trenta impiegherai un’ora. E per leggerne sessanta due ore, e via di seguito. Pressappoco avrai un calcolo preciso del quantitativo di ore da dedicare allo studio.

Quanti giorni servono per preparare un esame?

Se seguirai le indicazioni del precedente paragrafo avrai un’organizzazione che noi chiamiamo “a blocchi”. Ovvero, avrai delle unità di tempo che possono essere posizionate sul calendario anche in modo flessibile. Sai che in un’ora leggi trenta pagine, in venti minuti dieci, in quaranta venti pagine. Puoi decidere di sommare trenta pagine più venti, e di studiare un’ora e quaranta minuti, e se dopo un’ora sei stanco e ti fonde il cervello puoi decidere di spostare la sessione di venti pagine, gli ultimi quaranta minuti, al giorno successivo. Se si desidera rendere flessibile il calendario, cambiandolo in itinere come abbiamo spiegato è utile (anzi, imprescindibile) fissare nero su bianco il calendario, anche a matita.

Quest’organizzazione ci piace molto, ma ha dei limiti. Ad esempio, a noi piace moltissimo studiare per capitoli. A meno che tu non stia studiando un genio del male, che ha voluto punire i suoi futuri studenti con lungaggini fastidiose, i capitoli dei libri universitari di solito sono una buona unità di misura per studiare, né troppo lunghi, né troppo corti. Puoi fare lo stesso planning per lo studio basandoti sui capitoli, ma non varrà il discorso del monitoraggio del tempo se i capitoli presentano lunghezze molto diverse l’uno dall’altro. Ricorda, in ogni caso, di provvedere sempre a quantificare l’impegno con un timer, perché ti darà la sensazione di essere consapevole del tuo tempo e di come lo utilizzi, una sensazione che avvantaggia lo spirito positivo piuttosto che quello negativo, e che quando si è studenti e studente funziona come benzina.

Non solo leggere: organizzare il tempo dello studio

Leggere e sottolineare sembrano essere le due attività di base per chi sceglie di studiare all’Università. Ma secondo noi per certe materie un approccio panoramico, poco interpretativo e poco critico non è particolarmente efficace. Fare gli schemi, soprattutto per determinate materie, aiuta tantissimo a sinterizzare. Fare gli schemi prima degli esami aiuta a padroneggiare la materia in modo molto più approfondito di quanto si possa fare semplicemente leggendo e sottolineando.

Purtroppo non sempre al liceo o durante la frequenza della scuola superiore ci viene insegnato come studiare all’università, anzi, spesso si arriva all’università che ci si deve impegnare per comprendere meglio come affrontare certe sfide, imparando da autodidatti un metodo di studio.

Quindi, se vuoi quantificare quanti giorni ti servono per studiare (studiare bene!) un esame devi considerare anche il tempo utile per la rielaborazione. Devi considerare che ti servirà più meno lo stesso tempo che ci è voluto per leggere, ma anche in questo caso ti consigliamo di mettere un timer e registrare le tempistiche. Fare le cose con precisione ti aiuterà a non andare nel panico pochi giorni prima dell’esame. Perché avrai idea più precisa del tempo che ti rimane e sentirai di avere più controllo sugli eventi. Non ti sentirai spiazzato e la precisione dello schema, che mantiene anche un grado di flessibilità (soprattutto se ti muovi in anticipo e riesci ad avere un buon lasso di tempo per incastrare il tuo planning) ti farà percepire una sensazione di maggiore agio.

Credits foto in evidenza e foto 1: Depositphotos.com – AndrewLozovyi


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