Studiare in spiaggia: 4 consigli da seguire

Studiare in spiaggia può sembrare fantastico. Leggere onde del mare come sottofondo, una piacevole brezza, il sole velato dall’ombrellone. Ma no, spesso la realtà è ben diversa. E difatti spesso il sole ci ustiona la pelle e rende la sabbia diventa una colata di materiale rovente. Il vento non è che un ricordo della primavera e intorno gli schiamazzi di chi gioca a beach volley e di chi ha pensato bene di mettere la musica a tutto volume sono il sottofondo infernale di un pomeriggio di studio che rischia di diventare un disastro. Ok, forse non è vera neanche questa versione dei fatti, ma purtroppo ci siamo andati vicini. Eppure non è il caso di rinunciare una volta per tutte a studiare al mare, anzi, si può fare ottenendo splendidi risultati, ma adottando qualche accorgimento.

Studiare al mare: quattro consigli d’oro

studiare d'estateSì, studio e mare possono andare d’accordo. Forse non in pieno agosto, nel periodo più infuocato dal punto di vista climatico e turistico. Si può studiare al mare con calma e tranquillità soprattutto prima dell’altissima stagione, per tutto il mese di giugno e anche per le prime settimane di settembre, se avete l’opportunità di vivere in una regione dalle temperature elevate. Se siete studenti dell’Università di Agrigento di certo potete godere di questo privilegio. Ma se per cause di forza maggiore non potete programmare la sessione di studio estiva nelle settimane con minore affluenza e con caldo più moderato, ecco i nostri suggerimenti per evitare di trasformare lo studio estivo in un incubo.

1. Scegliere le ore meno calde e i giorni ventilati (ma poco)

La location dove si studia è importante. Il mare ha dalla sua parte il fatto di essere riconosciuto e percepito universalmente come luogo rilassante, ed effettivamente lo è. Ma perché lo sia davvero è meglio scegliere di studiare in spiaggia soltanto nella fascia della giornata meno calda (che spesso corrisponde anche a quella in cui le spiagge sono meno frequentate. Consulta il meteo e scegli un giorno in cui viene segnalato un po’ di vento. Attenzione, un po’ di vento. Evita di scendere in spiaggia con i libri per gli esami della sessione estiva quando il vento soffia forte, mangiare sabbia e scartavetrarsi gli occhi non è una buona idea.

2. Programmare lo studio quando si hanno più energia

L’ideale sarebbe studiare d’estate solo quando si ha la possibilità di investire il massimo delle proprie energie in modo produttivo. Ad esempio, studiare al mare a termine di una giornata di nuotate, partite a bocce, panini con tonno e maionese e tintarella a mezzogiorno forse non si rivelerà la scelta migliore. La cappa di una stanchezza atavica potrebbe avere giustamente la meglio. Se così non fosse probabilmente sei il figlio di Robocop e non lo sai. Insomma, anche se la giornata è tiepida, c’è poca confusione e fa fresco, ricordare di optare per studiare nei giorni giusti, quelli in cui ti puoi davvero dedicare allo studio, senza stress e senza troppi impegni di svago o di altro genere.

3. Organizzare lo spazio

Scegliere di dedicarsi allo studio in spiaggia senza avere a disposizione i comfort assicurati da una spaziosa scrivania e da una casa con tutti i servizi è una scelta che va ponderata. Senza ombrellone mai, questa è la regola di base. Con il sole non si scherza. Ma non basta l’ombrellone. Ti consigliamo di portare con te tutto ciò che può servirti per rendere lo spazio funzionale: un telo molto ampio, una sdraio comoda, l’occorrente per sottolineare e cancellare, post it per segnalare i punti essenziali e fissare eventuali note. Non è il caso di studiare con il pc o il tablet, a meno non sia possibile usufruire in modo comodo di una postazione di carica. Insomma, l’idea è quella di rendere la sessione di studio al mare un momento produttivo e addirittura rilassante, forse anche di più rispetto a quando ti capita di studiare da casa. Se dovessi accorgerti che la posizione in cui sei messo ti urta dopo pochi minuti o che ti manca un accessorio importante per portare avanti lo studio in modo efficaci potresti vanificare le buone intenzioni con cui sei partito.

4. Riposare bene

Studiare d’estate è impegnativo, e c’è chi sostiene che sia molto più impegnativo rispetto allo studio invernale. In effetti il caldo ha effetti controproducenti sulle performance del cervello, può diminuire la concentrazione, rallentare la memoria, rendere più difficoltoso il ragionamento. Tranquillo, non stai perdendo colpi, sono le alte temperature ad abbassare le tue capacità in modo temporaneo.

Un consiglio vivissimo e spassionato che ci auguriamo tu scelga di tenere in debita considerazione riguarda il riposo. D’estate è importantissimo dormire bene, la giusta quantità di ore, e garantire al fisico e alla psiche il giusto recupero di energie. Se la notte il caldo ti impedisce di prendere sonno facilmente, oppure le zanzare ti svegliano e ti spezzano il sonno, prova a fare qualche riposino pomeridiano. Riposare non è reato, anzi rigenera la mente e infonde nuova energia. Solo con la giusta dose di riposo studiare d’estate è possibile e addirittura piacevole e produttivo.

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